OTTAVO GIORNO NOVENA DI NATALE 2021

autore REDAZIONE SITO / giovedì, 23 dic 2021

RELAZIONE CON IL NEMICO

L’ottavo giorno della nostra novena per Natale è stato animato dei tanti volontari che in questi mesi di pandemia si sono occupati di sanificare le nostre chiese, prima e dopo ogni celebrazione, e accogliere i fedeli all’ingresso per regolare gli ingressi e sanificare le mani.

Oggi non abbiamo individuato un simbolo specifico per caratterizzare il tema proposto in quanto, come ci ha detto don Gianluigi, è molto difficile utilizzare un solo simbolo per indicare il significato del termine “nemico”: tant’è vero che avremo potuto scegliere un’arma, oppure uno specchio (quando siamo noi stessi i nostri nemici), oppure altri simboli ancora che non avrebbero definito in modo esaustivo tutto quello che noi vediamo o sentiamo nei confronti di coloro che possiamo considerare dei “nemici”.

La questione l’ha risolta don Gianluigi con l’aiuto di una bellissima storia dove ci viene spiegato come ciascun uomo possa vedere nemici e pericoli ogni volta che guarda le questioni della propria vita da troppo distante, senza conoscere l’effettivo volto e motivazione, ma da una più attenta visione spesso ci si rende conto in realtà di guardare il volto del proprio fratello invece di quello del nemico.

Pertanto possiamo considerare, come simbolo dell’ottavo giorno di novena, la preghiera di Sant’Anselmo per i nemici.

Anche il passo del vangelo di oggi ci indirizza ulteriormente verso la necessità di imparare ad amare i nostri nemici proprio perché in loro ci sono in realtà dei fratelli:

“Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti”

Infine l’impegno che ci ha lasciato don Gianluigi per la giornata è quello di saper pregare per i nostri nemici in modo che il Signore ci faccia vedere in loro il volto del nostro fratello.

Pierantonio Serafino